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Intelligenza aumentata, etica sostenibile

Intelligenza aumentata, etica sostenibile

L'intervento di Roberto Grassi, Hopenly, durante il Corporate Meeting Intelligenza Artificiale

Il Corporate Meeting è la piattaforma di business networking del Polo ICT che comincia come un evento, continua come un B2B e sfocia in collaborazioni concrete. Il 12 maggio si è tenuto il 47° Corporate Meeting sul tema Intelligenza artificiale, in cui le imprese aderenti al Polo ICT e le startup degli incubatori 2I3T, I3P e UniCredit StartLab hanno presentato davanti a oltre 180 partecipanti le loro soluzioni.

Riproponiamo lo speed pitch di Roberto Grassi di Hopenly.

Sono Roberto Grassi di Hopenly, una società che dal 2014 si occupa di progetti e prodotti di intelligenza artificiale e data science in vari ambiti, dal finanziario al medicale, al mondo della moda e all’alimentare. Oggi vorrei provare a raccontarvi come, finita questa riapertura, ci troveremo in un nuovo mondo, dal punto di vista dei modelli di business, dove l’intelligenza artificiale avrà un ruolo incredibile, che è il mondo della Contact-Free-Economy.

Vediamo cosa è successo questo mese. In Italia in aprile transazioni commerciali sono aumentate del 81%. I clienti di KRY, uno dei più grandi fornitori europei di servizi di telemedicina, sono aumentati del 200%. I posti lavoro nell’automazione industriale entro il 2030 aumenteranno di 400/600 milioni di nuove unità. In sostanza ci troveremo in quella che chiamiamo una Contact-Free-Economy, ovvero una economia caratterizzata da una completa esperienza di acquisto on-line, da servizi professionali on-line e da una nuova spinta all’automazione, che non sarà solo delle linee produttive, ma anche di servizi, formazione e assistenza.

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Allora per abilitare le aziende a questa nuova economia abbiamo un bisogno incredibile di intelligenza artificiale. Vi faccio un esempio, noi quest’anno abbiamo lavorato soprattutto su un prodotto, che tramite strumenti di computer vision, permette di aumentare l’esperienza di accesso e di acquisto on-line sui prodotti nel campo della moda. Perché abbiamo bisogno di trasferire, all’interno dell’esperienza on-line, delle esperienze di relazione. Servirà però sempre più un’intelligenza artificiale umanizzata, che significa un’intelligenza semplice, trasparente e giusta. Cioè un’intelligenza artificiale che capiamo cosa fa e cosa ci dice.  Trasparente nel senso che comprendiamo come e perché lo fa. Ma anche giusta rispetto ai diritti individuali di tutela della privacy delle persone.

Ma vediamo anche tante conseguenze della pandemia che sono molto interessanti. Una delle principali conseguenze è che ci siamo tutti interessati ai dati e ai modelli che interpretano questi dati. Ad esempio tutti si lamentano che i dati relativi alla pandemia non si capiscono. Non si riesce a capire se tra due persone decedute ci sono solo quelle decedute con Covid o anche associate ad altre patologie. Non si capisce la relazione con il numero dei tamponi. In sostanza abbiamo chiesto conto al nostro governo su cosa era costruita la strategia di lock-down. Bene, adesso che riapriamo le nostre aziende, manager e imprenditori devono chiedersi allo stesso modo su quali dati ogni giorno prendono le loro decisioni. Durante la pandemia abbiamo poi chiesto a gran voce che la politica chiedesse aiuto gli scienziati. Ora che le aziende aprono, va fatta la stessa cosa. Manager e imprenditori devono coinvolgere chi ha competenze scientifiche.

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Un’altra cosa che ha provocato il lock-down è che ha fatto saltare completamente tutte le logiche e le abitudini di acquisto che conoscevamo. È difficile fare previsioni adesso, ad esempio di previsioni di vendita. Tutte le serie storiche analizzate finora con la statistica, quelle, per intenderci, con cui abbiamo riempito tutti i nostri fogli Excel finora, non funzionano più. Diventa fondamentale da ora in poi iniziare ad applicare dei modelli più complessi – data science, machine learning, intelligenza artificiale – che potranno essere di grande aiuto per cercare di anticipare i movimenti di un mercato che è completamente nuovo.

In sostanza, in una situazione a così elevata complessità, anche se il mercato è di colpo impazzito e non rispetta le regole, gli algoritmi di intelligenza artificiale – se costruiti ad hoc – ci possono permettere di produrre il giusto per ogni referenza, collocarlo nel modo corretto in magazzino, e distribuirlo nel modo ottimale. Adesso la scienza e la tecnologia sono pronte a supportare le aziende. Ma imprenditori e manager devono fare un bagno di umiltà. Dimenticare le abitudini, specialmente quelle più consolidate, specialmente quelle di cui nessuno si ricorda più l’origine e il fondamento. Affidarsi ai dati e essere disposti a un grande cambiamento.

In sostanza quest’anno l’intelligenza artificiale ci aiuterà a leggere la complessità, riconducendo a informazioni semplici, chiare e su cui costruire non dei singoli progetti, ma delle strategie.