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Smart working in tempi di Coronavirus

Smart working  in tempi di Coronavirus

La soluzione per le segreterie scolastiche giunge da Vicoforte

Informatica System ha sviluppato nel 2013 una piattaforma interna di virtualizzazione server-client, adottata con successo da numerosi istituti della provincia di Cuneo.  

L’esempio virtuoso dell’Umberto I di Alba

Smart working, telelavoro, lavoro agile. Espressioni sinonimiche, mai così (ab)usate come nell’ultimo periodo. In tempi di Coronavirus, del resto, l’Italia si è scoperta fragile in tanti, troppi settori, fra i quali spicca inesorabilmente quello relativo alle connessioni internet e ai software in grado di garantire operatività anche quando l’ufficio risulta inaccessibile per cause di forza maggiore.

Un discorso applicabile anche al comparto scolastico, che sta vivendo un segmento temporale di chiusura obbligata proprio per prevenire il contagio e limitare la diffusione del Covid-19, nemico invisibile agli occhi, ma la cui presenza si avverte eccome: chiedere, per conferma, ai docenti di numerose scuole italiane che si trovano ora a fare i conti con programmi da recuperare e lezioni multimediali da tenere ai propri studenti, senza però disporre di strumenti altamente performanti per traguardare al meglio l’obiettivo. La vita in una scuola, a dirla tutta, non si limita a insegnanti e alunni; coinvolge anche altre figure professionali, come, ad esempio, quelle che danno vita alla segreteria, fulcro di ogni singola operazione e decisione.

La loro attività è imprescindibile e non può conoscere battuta d’arresto neppure in periodi di stop forzato; a tal proposito, giunge dalla nostra provincia una storia emblema di virtuosismo e di arguta lungimiranza, condensabile nel detto “meglio prevenire che curare“.
Procediamo, tuttavia, con ordine: nel 2013, dunque sette anni fa, Informatica System, azienda di Vicoforte leader in ambito informatico, ha sviluppato e messo a punto una piattaforma interna di virtualizzazione server-client adatta proprio alle segreterie scolastiche.

L’idea alla base di questa nostra intuizione era quella di fornire risposte utili e utilizzabili di fronte alle esigenze che si possono palesare durante l’anno, come ad esempio una maternità improvvisa“, ha asserito Sergio Blengini, fondatore, presidente del cda e direttore generale di Informatica System. “ Così, abbiamo creato un sistema che consente all’assistente di svolgere il proprio lavoro comodamente da casa, ricreando sul proprio pc o dispositivo mobile le medesime condizioni con cui si interfaccia quotidianamente nella propria professione “.

Da un punto di vista tecnico, si tratta di una “soluzione innovativa“, come illustra nel dettaglio Luca Arnaudo, sistemista di Informatica System: “Grazie a una conoscenza capillare delle attività di segreteria, abbiamo reso fruibile in modo virtuale il precedente sistema operativo, sfruttando gli applicativi già esistenti. In altre parole, abbiamo reso smart le posizioni fisiche: questo significa che i dipendenti godono dell’opportunità di scegliere l’ambiente di lavoro a loro più congeniale, dal momento che ora è del tutto svincolato dal luogo in cui ci si siede“.

In buona sostanza, ci troviamo di fronte a una piattaforma che abbatte le barriere architettoniche, che valica le mura perimetrali degli edifici, permettendo all’utente di lavorare comodamente dalla propria abitazione sui dati scolastici, che rimangono sempre e comunque nel computer presente presso la sede della scuola. “Questo è un aspetto che tengo a sottolineare – ha commentato Arnaudo -. Sul dispositivo mobile del dipendente viene riprodotto il desktop con cui si relaziona quotidianamente in ufficio ed è possibile aprire i file presenti sullo stesso e modificarli: il salvataggio, però, avviene solamente sulla macchina principale, presente all’interno della segreteria, e non sul dispositivo dell’assistente, nel pieno rispetto delle linee guida dettate dal GDPR“.

Il progetto, ça va sans dire, ha preso piede in numerose realtà scolastiche, tanto che, ad oggi, la virtualizzazione server-client completa della segreteria è presente in una ventina di istituti del Cuneese (quella parziale, invece, è ormai d’uso comune, ndr), alcuni dei quali strutturati su più sedi: è il caso dell’agrario “Umberto I” di Alba, dislocato anche sui centri di Grinzane Cavour, Fossano e Verzuolo. Qui la virtualizzazione è avvenuta intorno a Natale 2018 e oggi, in piena emergenza Coronavirus, il dirigente scolastico Antonella Germini benedice quella scelta: “La possibilità di lavorare da casa per i nostri assistenti si è rivelata salvifica in questi giorni – ha dichiarato –, poiché ha scongiurato il blocco totale delle attività. Siamo estremamente soddisfatti di essere, insieme ad altri, fra i precursori di questa svolta tecnologica in provincia di Cuneo per mezzo della piattaforma messa a nostra disposizione da Informatica System, che ringraziamo“.

Peraltro, l'”Umberto I” si è prontamente adeguato anche in materia di teledidattica, tanto che nelle ultime ore sono stati un centinaio i professori che hanno adottato tale sistema. Le lezioni in streaming funzionano: forse non potranno mai sostituire quelle frontali, come sostiene il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, però in situazioni di palese criticità come quella attuale si rivelano imprescindibili, per non dire provvidenziali.

Siano benedette le soluzioni che ci consentono di lavorare a domicilio come se fossimo in ufficio – ha espressamente affermato Antonio Campisi, direttore dei servizi generali amministrativi dell”Umberto I’ –. Con questa modalità, possiamo agevolare l’operato di chi ha figli, senza inoltre sovraffollare la segreteria e tutelando chi soffre di gravi patologie (e risulta dunque più debole agli occhi del virus) o giunge da lontano. Abbiamo già attrezzato alcuni portatili, che consegneremo a quanti dei nostri dipendenti ci chiederanno di rimanere a casa. Anche perché, da un punto di vista squisitamente operativo, non notiamo davvero alcuna differenza nel lavorare in locale o in virtuale. I tempi d’attesa non si dilatano, il sistema non rallenta mai. Tutto ciò che serve è disporre di una buona connessione internet di base“. Infine, l’invito rivolto ai colleghi: “Se altre scuole vorranno seguire il nostro esempio e ricevere informazioni in merito, magari recandosi da noi a sperimentare di persona la piattaforma, saremo lieti di accoglierle per condividere con loro la nostra esperienza“.

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