Agricoltura di precisione senza confini: la missione di 3A Green Planet in Turchia
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Tutte le nuove tecnologie hanno un’origine, un nucleo da cui nascono e si espandono verso applicazioni inedite. Spesso quel nucleo resta a lungo come riferimento univoco di identificazione della tecnologia stessa. Tanto più una novità è complessa, tanto più il fenomeno si amplifica: è il caso della “famiglia” dei Distributed Ledger, i registri distribuiti, che dal binomio Blockchain – Bitcoin hanno vistosamente ampliato il proprio campo di utilizzo, arrivando a rivolgersi anche mondo produttivo. Un registro trasparente, inalterabile e condiviso può essere un alleato molto prezioso per gli stakeholder di supply-chain complesse con standard di tracciabilità di filiera in continua crescita. Vale per l’Agri-food, in cui la Blockchain sta entrando a piè pari per le garanzie di certificazione, come pure per la Logistica e il Tessile&Abbigliamento, con il suo complesso ecosistema di PMI e manifatture.
Le manifatture ormai sono consce di quanto una filiera trasparente e sicura sia in grado di incidere positivamente sull’unicità del prodotto, di difendere dalle contraffazioni e di dare una spinta al valore aggiunto percepito dal consumatore finale, quel che manca, specie alle PMi non è tanto la consapevolezza, quanto una soluzione da metterle a servizio. E la tecnologia Blockchain non sembra ancora esattamente a portata di click per complessità, approccio tecnologico e utilizzo, come spiega Stefano Fasana socio e responsabile R&D di Domina «Come IT provider specializzato in soluzioni innovative personalizzate abbiamo colto la necessità di uno strumento sicuro, agile e condiviso per la gestione della tracciabilità di filiera direttamente dai nostri clienti, attivi soprattutto nel T&A. Da qui è nata l’idea di sviluppare dei servizi Blockchain ad hoc per le manifatture e le PMI, tessili e non, che comprendano oltre all’integrazione della tecnologia in azienda, anche un servizio di consulenza completo, con analisi delle necessità e ricerca di una risposta customizzata».
Chiave di volta è stata l’attività di ricerca di Domina all’interno del progetto europeo Boost 4.0, finanziato nel programma Horizon 2020, che ha portato l’azienda allo sviluppo di un prototipo per il PCO (Preferential Certificate of Origin) in Blockchain, realizzato in collaborazione con F.lli Piacenza S.p.A. e IBM Research.
Tutte le info sulle Blockchain solutions di Domina sono disponibili sul sito.
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